Leonardo Cominelli
Leonardo Cominelli - Autoritratto
Collezione Fondazione Cominelli
Leonardo Cominelli, appartiene ad una agiata e conosciuta famiglia di Salò, ove nasce il 7 novembre 1642 da Bernardino, anch’egli esponente di rilievo nella società del tempo in quanto giurista e funzionario della Repubblica Veneta.
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Ancor giovane dimostra una spiccata predisposizione allo studio sia di materie scientifiche che letterarie e artistiche, non disgiunte da una forte e caratterizzante religiosità. L’insieme di queste sue connotazioni sono forse alla base della scelta della sua famiglia di inviarlo dai Padri Gesuiti di Castiglione delle Stiviere per consolidare la sua formazione intellettuale. Scelta poi confermata nella frequentazione, sempre dai Gesuiti, dell’Ateneo di Parma. Non è quantificabile il periodo trascorso anche all’Ateneo di Padova, breve ma sufficiente perché a soli ventuno anni, nel 1663, dà alle stampe la sua prima opera edita, una Ode Panegirica “Al Serenissimo Principe Francesco Morosini fra i Principi Colleggati primo conquistatore”.
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I soggiorni universitari gli permettono di conoscere e relazionarsi con vari studiosi di rilievo con i quali intercorrono successivamente numerose corrispondenze che testimonieranno l’acquisizione di fama di studioso apprezzato e pregevole, successivamente sempre riconosciutagli.
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Gli studi e l’impegno nelle più svariate espressioni culturali lo vedono sempre parte attiva e anche protagonista come nella richiesta del 1669 al Provveditore di Salò, Antonio Zane, per ridare vita alla Accademia degli Unanimi, inattiva da molti anni e ove già sedeva un suo avo, Giovanbattista Cominelli, che nel 1596, insieme agli altri componenti di tale cenacolo letterario, dava alle stampe un’opera poetica in omaggio al card. Lorenzo Priuli, allora Patriarca di Venezia.
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Anche nei lunghi periodi trascorsi nel palazzo di Cisano, problemi di salute rivelatasi via via più cagionevole, non gli impediscono una fitta attività con vari studiosi come padre Daniello Bartoli, storico ufficiale della Compagnia di Gesù, Paolo Segneri predicatore gesuita della Sacra Penitenzieria Vaticana o come la famiglia dei Principi e Duchi dei Pico della Mirandola.
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Alla ampia produzione poetica e letteraria in onore di autorità o illustri esponenti, di cui vi è traccia anche nella pubblicazione postuma di varie sue opere ed edita dal fratello nel 1730, alla sua morte, avvenuta il 13 dicembre 1703, Leonardo Cominelli lascia anche un importante testimonianza delle sue attività pittoriche, di cui vi è unica traccia nel libro di Carlo Antonio Saccarelli dedicato nel 1742 all’amata nipote Margherita Cominelli Simbeni, non risultandone altre segnalazioni negli archivi del tempo.
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Sedici quadri, anche di grandi dimensioni, per lo più di carattere religioso, da lui eseguiti per adornare le stanze della casa di famiglia e che oggi rappresentano la collezione della Fondazione, dedicata anche a suo perpetuo ricordo dal suo discendente, Raffaele Cominelli, e che a distanza di oltre tre secoli sono anch’essi d’aiuto al ricordo e alla comprensione del ruolo della famiglia Cominelli nella storia culturale e sociale sanfeliciana e gardesana.
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Gianluigi Marsiletti, 2021
Bibliografia:
Francesco De Leonardis, “Leonardo Cominelli – Pittore e letterato della Riviera di Salò”, Grafo – 1997
Marcello Zane, “Poeta più poeta dei nostri tempi – Vita e opere di Leonardo Cominelli da Cisano (1642-1703)”, Comune di San Felice del Benaco – 1992
Carlo Alberto Saccarelli, “Vita della fedele serva del Signore Margherita Cominelli Simbeni”, Mantova - 1742
Epigramma inviato a Giovanni Battista Podestà di Fasano, docente all'Università di Vienna e risposta a Leonardo Cominelli
Proprietà Fondazione Cominelli
Discorso accademico per la riapertura Accademia degli Unanimi - 1670
Proprietà Fondazione Cominelli
Poesie di Leonardo Cominelli
- Raccolta postuma - 1730
Proprietà Fondazione Cominelli
Leonardo Cominelli - Schizzo per autoritratto
Proprietà Fondazione Cominelli